[:it]Periodo di Test per la neo-nata di casa Protek, il nuovo modello superlight assemblata con i componenti della Leonardi Factory distributore ufficiale Protek, è stato proprio in questi giorni minuziosamente esaminato dall’equipe di MTB Magazine alla quale ha infatti dedicato la prima copertina del 2016. Lo stesso telaio ma con allestimento differente è proprio in questi giorni oggetto di analisi di un’altra rivista specializzata del Belgio.

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Il telaio Protek 29SL si pone al top della gamma per quanto riguarda le hardtail in carbonio da competizione, non a caso è quello utilizzato dal team Protek Elite, composto da i 2 campioni mondiali Ilias Periklis e Tiago Ferreira.

Le colorazioni proposte dall’azienda abruzzese sono molto di impatto, quasi tutte sulle tonalità fluo, in grado di dare un feedback visivo a dir poco unico.

La bici testata è di colore fucsia, ma in catalogo esistono tantissime versioni, dall’arancio fluo, al rosso, al verde, al giallo, al celeste e tante altre ancora. Fermo restando la possibilità di personalizzare il proprio telaio a proprio piacimento.

V9SL

Oltre alla grafica questo telaio ha tanto altro da raccontare. Sia per quanto riguarda le geometrie, sia parlando di tecniche costruttive è un telaio moderno, aggressivo e scattante. E’ realizzato in carbonio monoscocca T800 ad alto modulo unidirezionale, un metodo che gli permette di raggiungere un peso davvero interessante: poco piu’ di 950g.

Il passaggio dei cavi è completamente interno ma, per facilitare le operazioni di manutenzione o sostituzione, sotto al movimento centrale c’è una sorta di finestrella removibile con una vite, che permette di  raggiungere i cavi con piu’ facilità.

Il movimento centrale è  di tipo Pressfit BB92 mentre, per quanto riguarda il perno posteriore, al momento dell’acquisto si può scegliere tra quello passante da 12×142 oppure a sgancio rapido.

Il design della struttura è minimale ma non scontato: sul triangolo anteriore i tubi sono di sezione maggiore, ma per eliminare un pò di materiale e per donare piu’ rigidità e precisione, sotto all’orizzontale in prossimità della zona di sterzo sono state realizzate due leggere scanalature che vanno quasi a sparire mentre ci si avvicina al tubo reggisella.

Il tubo obliquo è piu’ grosso, squadrato e va ad inglobarsi nel movimento centrale, anch’esso di dimensioni generose per trasferire alla pedivella tutta la potenza delle gambe. Il carro posteriore è sottile e leggermente schiacciato sui foderi alti, mentre quelli bassi sono piu’ squadrati per ottimizzare ancora di piu’ la reattività in salita e nei rilanci.

Lo sterzo, infine, è conico e molto compatto (100mm in taglia S), per offrire un assetto racing anche con le forcelle dal travel maggiore dei classici 80-100mm.

Le geometrie sono molto attuali, perfette per i tracciati di ultima generazione e anche per le ruote da 29″ che, per un verso o per l’altro necessitano di quote ben precise per offrire delle performance adeguate. L’angolo di sterzo è da 69,5°, quindi abbastanza aperto per essere un’hardtail, ma questo dettaglio permette di distaccarsi al meglio sui trail piu’ sconnessi, anche ad alte velocità, inoltre dà la possibilità di montare una forcella con travel piu’ abbondante (massimo 110-120mm) senza svolgere le geometrie e sfruttandone a pieno le potenzialità. Il carro posteriore è piu’ schiacciato sulla parte posteriore permettendo di smorzare parecchie vibrazioni e quindi di essere maggiormente confortevole neli tratti veloci e “scassati”

Il piantone da 72,5° è “in piedi” ma non troppo, in linea con la lunghezza del carro da 44cm: questo binomio è studiato per offrire un triangolo posteriore reattivo ma non eccessivamente “scorbutico”, ottimo anche per le gare di lunga distanza dove serve anche una realitva comodità per stare tante ore sduto sulla sella.

Per il resto il telaio della Protek 29SL è molto sloping, mentre l’orizzontale è piuttosto lungo come richiedono le tendenze attuali (58cm virtuali in taglia s), da utilizzare quindi con attacchi manubrio leggermente più corti della norma.

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